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Provincia di Imperia

Quadro Fondativo relazioni - Ambiente Naturale

In ordine agli aspetti naturalistici, il territorio della provincia di Imperia, nel suo complesso, ma precipuamente le zone più interne, riveste eccezionali motivi d'interesse in riferimento alla flora, alla vegetazione boschiva, alla fauna ed in generale agli habitat ecologici: si tratta infatti di un'area di tensione fra differenti domini, dove è presente un ricco contingente di entità endemiche a ridotto areale e quindi di particolare rarità. Su tale base di fatto la Conferenza Istitutiva ex L.R. 12 /1995 era addivenuta già nel settembre 1997 alla formulazione concertata e condivisa della proposta per il Parco delle Alpi Liguri.
Il Decreto del Ministero dell'Ambiente di presa d'atto dell' "Elenco dei Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e delle Zone di Protezione Speciale, individuati ai sensi delle direttive 92/43/ CEE e 79/409/ CEE", riconoscendo la rilevanza, a livello internazionale, dei valori ecologici del territorio imperiese, pone l'esigenza di sviluppare gli aspetti di tutela di tali aree in relazione agli eventuali impatti derivanti dalle attività insediative e in qualche misura anche faunistico - venatorie.

Il paesaggio rurale interno è testimonianza di come sia stato sapientemente plasmato nel corso dei secoli e dei millenni, secondo le logiche di una società che disponeva di una sola fonte di energia abbondante e a buon mercato, quella umana - coadiuvata per alcune attività dall'energia animale e dall'energia idraulica utilizzate essenzialmente per azionare mulini e frantoi. Questo paesaggio può dirsi il frutto di una condizione strutturale di penuria energetica che aveva consentito il progressivo adattamento degli interventi "artificiali" dell'uomo rispetto ad un equilibrio naturale che nel tempo si era in buona misura ricomposto.
L'abbandono colturale verificatosi nel sec. XX ha comportato l'abbandono di tutte quelle forme di manutenzione, un tempo diffuse capillarmente e che consentivano un'egregia funzione di regimazione delle acque, il controllo dei processi superficiali di versante e il mantenimento dell'equilibrio ambientale nel tempo raggiunto. L'avvenuta dismissione di alcune pratiche agricole tradizionali, che avevano contribuito a promuovere la diversificazione degli ambienti ecologici, mette a rischio alcuni valori di biodiversità. I danni più gravi per la copertura vegetale, gli incendi e le fitopatie, dipendono molto da questo abbandono; su questo fronte condizioni di criticità risultano diffuse a scala ampia.

La qualità ambientale risulta complessivamente buona per quanto attiene al sistema aria (se si escludono i corridoi di snodo della viabilità costiera dove si concentrano le punte di traffico) e al sistema mare (anche qui se si escludono alcune problematiche piuttosto localizzate). Condizioni un po' meno favorevoli si registrano sullo stato delle acque superficiali, attesa la ridotta portata dei nostri corsi d'acqua e il notevole carico insediativo presente in corrispondenza delle loro tratte terminali.

Sulla fascia costiera i processi storici di urbanizzazione, il grande boom edilizio che si è aggiunto al fenomeno della diffusione delle serre hanno nel tempo prodotto la "sopraffazione" delle esigenze di tipo naturalistico del territorio su cui le nuove costruzioni venivano a porsi: in particolare la non attenzione verso le necessità della rete idrica scolante, in specie nelle tratte medio - terminali dei corsi d'acqua e nelle zone di foce, ha prodotto nel tempo anche situazioni di rischio idraulico che devono oggi con urgenza essere recuperate.

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