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Provincia di Imperia

Quadro Fondativo Relazioni - Turismo

LO SCENARIO COMPLESSIVO

Nella storia economica dell'estremo Ponente ligure, il turismo ha avuto un ruolo simile a quello dell'industria di base e pesante nei confronti della rimanente parte della regione: esso ha costituito l'occasione di grandi investimenti dall'esterno e il principale veicolo di modernizzazione dell'economia.
Agli albori della storia turistica della Riviera, la risorsa ambientale veniva intesa come stimolo per importanti investimenti, nei quali era presente una forte componente di offerta di servizi legati all'investimento stesso: i grandi alberghi, i parchi, l'attrezzatura urbana, i locali per divertimento e spettacolo. Successivamente, a partire dagli anni '50, si è affermato un modello nel quale l'investimento era puramente locale e immobiliare, limitato alla realizzazione di nudi spazi abitativi destinati alla vendita, totalmente parassitario e dipendente dall'esterno per quanto riguarda le attrazioni turistiche e i servizi, che non solo non venivano incrementati proporzionalmente alla capacità di accoglienza di nuovi ospiti, ma addirittura venivano soppressi per fare posto ai condomini.
Questo modello di irresponsabile spoliazione del territorio e privatizzazione della rendita ambientale ormai si è sostanzialmente esaurito, sia per effetto di una sopravvenuta maturazione politica e culturale, sia per l'evoluzione del mercato e, in alcune località, per l'esaurimento dei terreni disponibili per operazioni di questo tipo.

Il mercato di riferimento del turismo si è ampliato oggi enormemente così sul lato dell'offerta (con l'ingresso di nuove aree geografiche e di nuove forme di offerta) come su quello della domanda (con l'aumento dei redditi e della mobilità e l'evoluzione dei gusti e delle aspettative).
La rendita di posizione di cui ha goduto la Riviera negli scorsi decenni (quale naturale sbocco al mare dei territori occidentali padani, con la duplice vocazione balneare e climatica) si è ridimensionato progressivamente, con conseguente riduzione tanto delle presenze alberghiere quanto dell'utilizzazione delle seconde case.
Si impone un'attenzione crescente al rapporto qualità/prezzo (quindi riduzione dei margini di profitto, non compensabile da aumenti delle quantità, che anzi diminuiscono, e non più riassorbibile con svalutazioni competitive) e una messa a fuoco dell'immagine della Riviera che si è alquanto appannata.

Il patrimonio immobiliare ha subito un processo di obsolescenza che è difficile da contrastare:
- molti alberghi sono inadeguati per dimensione, tipologia, collocazione, attrezzature;
- le case costruite negli anni '60 e '70 con tipologie urbane intensive sono sempre meno appetibili.
Per contro, aumenta l'interesse per il patrimonio più antico nei centri minori, a fronte di un pregresso stato di abbandono.
La nuova offerta che si tende a proporre al mercato della seconda casa ha caratteristiche ben diverse, in quanto punta su tipologie più estensive, in zone extraurbane ricche di verde con adeguata dotazione di parcheggi e talvolta con attrezzature condominiali quali tennis e piscina.

Sul versante delle attrattive:
- resta intatto il privilegio climatico della Riviera, ma perde importanza per la facilità di accedere ad altri "paradisi" esotici,
- peggiora la condizione degli arenili per effetto dell'erosione,
- migliora la condizione qualitativa del mare,
- migliora l'attrezzatura per la nautica, pur ancora insufficiente,
- resta inadeguata l'offerta di attrezzature sportive e complementari alla spiaggia (golf, piscine, equitazione, piste ciclabili …),
- si valorizzano le risorse enogastronomiche legate alla dieta mediterranea,
- aumenta l'interesse per le risorse naturalistiche dell'entroterra e per il patrimonio storico - artistico,
- aumenta la richiesta di soggiorno in ambienti rilassanti e dotati di cornici paesistiche di qualità.

Sul versante delle condizioni generali:
- peggiora la congestione,
- non migliora l'accessibilità ferroviaria, né la dotazione di attrezzature per la mobilità urbana,
- permangono problemi di accessibilità e di qualità dei servizi per le aree interne.

Vi sono tendenze delle quali si deve necessariamente prendere atto, come la globalizzazione e l'evoluzione delle aspettative. Su altre tendenze invece, positive o negative, è possibile influire, per accentuare le prime e contrastare le seconde: ciò vale, ad esempio, per l'erosione costiera e lo stato del mare, la dotazione di attrezzature, l'adeguamento del patrimonio immobiliare, ecc.
A questo punto, si deve considerare l'esigenza di riposizionare la provincia sul mercato turistico. Ciò implica un'azione di marketing che non spetta al P.T.C., ma che deve essere messa in relazione con questo, al fine di garantire che vi sia corrispondenza tra ciò che il marketing intende promettere o valorizzare e gli indirizzi del Piano, così da non aumentare lo scarto - già troppo ampio e dannosissimo - tra le aspettative che vengono alimentate nel visitatore e ciò che questo effettivamente trova.

GLI EVENTI DELLO SPETTACOLO, DELLO SPORT E TEMPO LIBERO

Questo comparto si è configurato come componente significativa dell'economia provinciale, specie in relazione a due attività: il Festival della canzone italiana e il casinò di Sanremo. Peraltro, non mancano altri eventi significativi, quali le manifestazioni velistiche, i rally automobilistici, le gare ciclistiche, le battaglie dei fiori, i festival dell'umorismo ed altre manifestazioni culturali.
Si tratta di attività integrate nel tessuto socioeconomico locale, manifestazioni che connotano in modo specifico la vocazione turistica della Riviera, in parte riconducibili a "filiere" economiche anche se necessitano, in molti casi, di maggiore implementazione mirata e di adeguato marketing. Si devono riconoscere presenti alcune limitazioni poste dalla realtà locale, sul piano della funzionalità dell'armatura territoriale e della dotazione di spazi idonei attrezzati in modo adeguato.

UNA LETTURA DELLE VOCAZIONI TURISTICHE DEL TERRITORIO

La legge 142 /1990 (art. 15, 2) richiama alla lettura delle "prevalenti vocazioni" delle diverse parti del territorio. Attribuiamo al termine vocazione anche un significato tendenzialmente progettuale, di progetto coerente di sviluppo; in questo senso, la vocazione può essere l'idea guida, il criterio ordinatore rispetto al quale definire e valutare le ipotesi d'intervento. Per consentire un'enunciazione di indicazioni che abbia senso alla scala provinciale, si è quindi ricorso ad un'analisi di stato di fatto del territorio in conformità con l'indicazione della Legge Urbanistica Regionale, art. 20, 1, e), punto 4).

Sulla base di una lettura di dettaglio delle componenti paesistiche, ambientali e storico - culturali, dei caratteri insediativi, dello stato delle dotazioni strutturali e infrastrutturali si è addivenuti al riconoscimento in prospettiva turistica di "ambiti" di scala territoriale caratterizzati da una complessiva omogeneità e di "aree" che esprimono delle diversificazioni di carattere locale:

AMBITO Area Comuni interessati Vocazioni turistiche prevalenti
FASCIA COSTIERA VENTIMIGLIESE Airole, Apricale, Camporosso, Dolceacqua, Isolabona, Olivetta S. Michele, Perinaldo, San Biagio della Cima, Soldano, Vallecrosia, Ventimiglia NATURALISTICA, CULTURALE, COMMERCIALE, BALNEARE (DA MIGLIORARE), CLIMATICA
BORDIGHERA - SANREMO Bordighera, Ceriana, Ospedaletti, Sanremo, Seborga, Vallebona DEGLI EVENTI, BALNEARE (DA MIGLIORARE), CULTURALE, CLIMATICA
TAGGIA - SAN LORENZO Badalucco, Castellaro, Cipressa, Civezza, Costarainera, Montalto Ligure, Pompeiana, Riva Ligure, San Lorenzo al Mare, Santo Stefano al Mare, Taggia, Terzorio SPORTIVA (DA SVILUPPARE),BALNEARE, CULTURALE, CLIMATICA
IMPERIESE Aurigo, Borgomaro, Caravonica, Cesio, Chiusanico, Chiusavecchia, Dolcedo, Imperia, Lucinasco, Pietrabruna, Pontedassio, Prelà, Vasia COMMERCIALE (ALIMENTARE),CULTURALE (DA SVILUPPARE),BALNEARE, SPORTIVA, CLIMATICA
DIANESE Cervo, Diano Arentino, Diano Castello, Diano Marina, Diano San Pietro, San Bartolomeo al Mare, Villa Faraldi BALNEARE, LUDICA-RICREATIVA (DA SVILUPPARE),CULTURALE, CLIMATICA
ENTROTERRA MONTANO ALTA NERVIA E ARGENTINA Baiardo, Castelvittorio, Carpasio, Molini di Triora, Pigna, Rocchetta Nervina, Triora NATURALISTICO MONTANO,CULTURALE, SPORTIVO,SALUTISTICO (DA SVILUPPARE)
VALLE ARROSCIA Aquila d'Arroscia, Armo, Borghetto d'Arroscia, Cosio d'Arroscia, Mendatica, Montegrosso Pian Latte, (Monesi di Triora), Pieve di Teco, Pornassio, Ranzo, Rezzo, Vessalico NATURALISTICO MONTANO, SPORTIVO (DA SVILUPPARE), CULTURALE

A scala territoriale sono state riconosciute due grandi aggregazioni tipologiche, la Fascia costiera e l'Entroterra Montano, differenziate per sostanziale diversa collocazione geografica, letta anche attraverso un'isocrona indicativa di c.a mezz'ora di tempo di trasferimento a partire dalla linea di costa e diversa rapportualità, alternativamente diretta o indiretta, con le risorse turistiche principali, cioè il mare e la montagna alpina.
Tale differente caratteristica "geografica" fondamentalmente connota una sostanziale differente vocazione turistica di base (cioè un differente modello di turista tipo), sussistendo in entrambi i casi una mutua ed efficace integrazione d'offerta che insieme consente il coinvolgimento di una gamma d'utenza turistica molto più ampia pur nel riconoscimento della complessiva identità del prodotto turistico "provincia di Imperia", che risiede appunto nel fatto di condensare (e poter offrire) in uno spazio geografico ristretto svariate ed articolate opportunità di svago.

Alla scala più locale si colgono delle diversificazioni di fatto o potenziali, che vanno valorizzate nella direzione di accrescere gli argomenti d'attrazione e di stimolo complessivo alla domanda.

Nell'Ambito della Fascia costiera la prospettiva o potenzialità è quella di mettere a fattor comune le risorse (strutture ricettive, attrazioni, servizi) potendo così il turista "balneare" indifferentemente soggiornare in aderenza alla linea costiera o nei comuni di 1° fascia (previa fluidificazione dei collegamenti viari).

Premesso che l'offerta balneare è, tuttora, quella trainante per il turismo provinciale, le spiagge e il litorale sono risorsa fondamentale per la provincia, ma soggetta a fenomeni erosivi diffusi e talora a degrado d'immagine paesistica e di qualità delle acque di balneazione. La mancanza di interventi qualificati nel pregresso ha posto i singoli comuni nella condizione di continuare a tamponare, con le proprie inadeguate forze a disposizione, i vari e continui problemi in atto, mancando una visione organica delle interconnessioni causa - effetti di scala sovracomunale e sulla più efficace gestione della risorsa. Urge pertanto perseguire, anche nella prospettiva di piena applicazione della L.R. 28.4.99 n° 13, un esame ed azione collegiale e di scala adeguata per addivenire ad una programmazione degli interventi di superamento delle contingenze e di attenzione anche al recupero d'immagine del nostro litorale e delle nostre spiagge.

Nell'Ambito montano il flusso turistico è esiguo in termini assoluti, ma pur sempre significativo in rapporto alla modesta consistenza demografica e dei valori economici e pertanto già in oggi meritevole di particolare attenzione. A parte Monesi e Pigna, le cui potenzialità rispettivamente sciistiche e termali richiedono un discorso a sé, l'attrattività turistica è fondata essenzialmente su due aspetti: l'offerta di ambiente naturale e i centri storici. L'obiettivo in questo caso consiste nel superare la soglia critica che consenta di attivare un circuito virtuoso domanda/offerta, proponendo queste zone all'attenzione come possibile meta di un soggiorno prolungato, e non semplicemente di rapide escursioni di un giorno o di un fine settimana.
Il veicolo di questo salto di qualità, in termini d'immagine e di visibilità presso un vasto pubblico, avrebbe potuto essere il parco delle Alpi Liguri: oggi questa opportunità appare in grave ritardo rispetto ad altre realtà liguri e italiane.

Un aspetto condizionante fortemente le potenzialità di sviluppo è quello della rete infrastrutturale che, in condizioni di bassa utilizzazione e storico degrado, per le caratteristiche morfologiche del territorio provinciale pone elementi di vera criticità riguardo alle modalità e costi d'intervento.

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