7 - Il bosco di roverella (in prossimità del SIC CAMPASSO – GROTTA SGARBU DU VENTU)
Dalla strada comunale carrabile il sentiero penetra facilmente nel bosco dove gli alti alberi di roverella offrono uno scenario rilassante e pieno di fascino. Qua e là appaiono emergere con evidenza i banconi rocciosi calcarei che ospitano una circolazione ipogea di tipo carsico, la stessa che ha dato origine, sul lato opposto del rilievo del Guardiabella, alla grotta “Sgarbu du Ventu”.
Nel percorso di visita, che si inoltra nel boschetto e dopo un agevole breve circuito anulare ritorna al punto di inizio, si incontrano qua è la giovani arbusti adattati a crescere in condizioni di buona luminosità caratteristica di questi boschi quali il prugnolo, il biancospino, la sanguinella. Sono presenti anche esemplari di carpino nero ed orniello, di solito alternativi alla roverella sui versanti più freschi o nei fondovalle in forza di una loro maggiore capacità di rigenerazione vegetativa, che gli permette di resistere meglio ai ripetuti tagli effettuati dall’uomo su questi boschi. Ma a testimoniare la capacità della roverella ad affermarsi nella fascia di tensione tra la vegetazione sempreverde mediterranea e quella a latifoglie decidue, si trovavano anche arbusti tipici della macchia mediterranea come la ginestra di Spagna, la ginestra spinosa e la ginestrella.
I boschi “caldi” collinari e di bassa montagna ospitano varie specie di animali che si nutrono di ghiande ed altri frutti. Tra l’avifauna si incontrano esemplari che vivono anche in zone aperte o marginali ai boschi, ma in particolare troviamo alcuni specialisti, cioè uccelli che vivono esclusivamente qui, utilizzando cavità di vecchi alberi per costruire il loro nido: l’upupa, il gufo comune, il torcicollo (un piccolo picchio muratore dal piumaggio mimetico il cui canto caratteristico annuncia l’arrivo della primavera), la poiana, specializzata nella cattura di roditori e altri mammiferi di piccole e medie dimensioni, oppure il notturno succiacapre legato soprattutto ai margini e alle radure dei boschi più aridi e soleggiati. E’ frequente accorgersi della presenza di tasso, faina o riccio da segnali indiretti, come impronte di zampe sul terreno umido o escrementi lasciati in posizioni strategiche quali segnali di territorialità.