9 - Il bosco di abete bianco (SIC GOUTA - TESTA D’ALPE - VALLE BARBAIRA)
Lasciato il bel prato che borda la strada provinciale ci si introduce subito nell’ombroso ambiente dell’abetina percorrendo per circa 1 Km l’ampia pista semipianeggiante. A valle i grandi abeti si elevano nella loro maestosità, lasciando intravedere qual è là, nella collina frontistante, lo scenario del bosco di conifere così come appare dall’esterno. I boschi di abete bianco rappresentano una singolarità in Liguria essendo presenti solo nell’ imperiese. Vi abitano varie specie di animali tra cui la rara martora, il gufo reale che trascorre il giorno nascosto nelle cavità di grandi alberi, lo scoiattolo e altri roditori di piccole dimensioni, chiamati “micromammiferi”. Le radure tra gli alberi possono esser frequentate dal capriolo, specie elusiva che sosta in questi spazi perché costituiscono punti di facile foraggiamento; un segno della presenza è costituito dai “fregoni”, incisioni fatte con le corna sulle cortecce degli alberi. In primavera si possono osservare anche ciuffi di peli bianchi lasciati sulla vegetazione.
Pur non essendoci documenti ufficiali che attestino l’esecuzione di rimboschimenti, si desume che l’abete bianco, collocato in questo ambiente ecologico a lui non pienamente confacente, sia stato favorito nel tempo attraverso i prelievi delle altre essenze. Questo è testimoniato dall’invasione progressiva dell’abetina ad opera di latifoglie montane come l’acero di monte ed il salicone. La presenza invece del pino silvestre, anch’esso molto diffuso nella abetina, è imputabile, così come per l’abete, alla stessa azione dell’uomo. Nel sottobosco, a causa della scarsa luminosità, sono rinvenibili in genere solo pochi arbusti qui rappresentati dal nocciolo e dalla laureola.
Il percorso di visita termina ad una piccola radura pianeggiante e soleggiata. Intorno tracce di manufatti storici, opere di fortificazione utilizzate nel periodo prebellico e bellico molto diffuse nella zona.