15 - Il pascolo alpino (SIC M. SACCARELLO - M. FRONTE’)
Dalla provinciale in località Case Penna (margheria per ricovero bestiame) si imbocca l’Alta Via dei Monti Liguri, sentiero segnalato che attraversa inizialmente una zona a tipico bosco montano di caducifoglie, con bei alberi di maggiociondolo alpino, sorbo montano, acero di monte, frassino maggiore, sorbo degli uccellatori e nocciolo. Usciti dal bosco ci si trova di fronte al magnifico scenario dell’Alpe di Frontè (anfiteatro erboso con segni di morfologia glaciale relitta) e si penetra, scendendo lungo il sentiero segnalato, nel profumato pascolo alpino, caratterizzato da un complesso di piante erbacee (prevalentemente paleo rupestre e aveva di Parlatore) e una grande ricchezza di specie floristiche, tra cui il semprevivo, la genziana ligustica, la genziana lutea e, vicino a bordi rocciosi, una profumatissima lavanda. Il fenomeno di regressione del pascolo appare però evidente attraverso la progressiva espansione, a danno del prato, di vegetazione arbustiva quale la rosa canina, il lampone, il ginepro nano, il salice nano.
I prati e i pascoli d’alta quota si estendono lungo i crinali più elevati delle Alpi Liguri. Un tempo ricchezza delle popolazioni di montagna, sono oggi solo parzialmente utilizzati. Spesso frequentati da gruppi numerosi di marmotte, rappresentano l’ambiente privilegiato dell’aquila reale che necessita di grandi spazi aperti per cacciare; sono anche ambienti potenzialmente adatti alla pernice bianca, all’ermellino, il più piccolo tra i Carnivori della fauna alpina e alla lepre variabile, di cui si ha traccia di presenza in zona sino a circa un decennio fa. Tra i passeriformi in questi ambienti possiamo trovare il culbianco, lo spioncello, il luì piccolo.
Percorrendo in discesa il breve tratto di crinale si raggiunge nuovamente la strada sterrata e dirigendo a sinistra ci si riporta al punto di partenza.